Bilancio Squadre 2022: Bardiani – CSF – Faizané
La Bardiani – CSF – Faizané si conferma una delle realtà più importanti all’interno di un movimento italiano sempre più in difficoltà. La compagine italiana, che ha iniziato un nuovo corso incentrato ancor più sui giovani, chiude il 2022 con soli tre successi, ma con tanti piazzamenti importanti, come il secondo posto in una tappa del Giro d’Italia (dove il Green Team ha raccolto anche un altro podio e quattro Top10 complessive) e soprattutto la vittoria dei campionati nazionali. La formazione di Bruno e Roberto Reverberi si conferma un ottimo trampolino di lancio per i giovani, con alcuni trionfi in corse U23 che fanno ben sperare per il futuro.
TOP
In questa stagione Filippo Zana è diventato grande e il prossimo anno spiccherà il volo verso il WorldTour. Il suo 2022 inizia senza troppi sussulti cercando di creare la condizione giusta in vista del Giro d’Italia, dove comunque il suo miglior risultato è il quindicesimo posto nella tappa di Torino. La sua grande stagione inizia però a giugno, quando pur senza vincere tappe, fa sua la generale della Adriatica Ionica Race amministrando perfettamente il vantaggio su Tesfazion. La corsa successiva sono i campionati nazionali, dove batte Lorenzo Rota sul traguardo di Alberobello e diventa campione italiano. Con la maglia tricolore indosso prova a difendere il titolo al Sazka Tour, messo in bacheca lo scorso anno, ma stavolta è proprio Rota a spuntarla, mentre lui si deve accontentare del quarto posto, mostrandosi comunque competitivo. Il sigillo in maglia di campione italiano non è ancora arrivato, ma la firma con la BikeExchange-Jayco aumenta di molto le sue possibilità per il prossimo anno, offrendogli la possibilità di correre un programma ben nutrito di corse di alto livello, potendo anche scegliere più corse adatte alle sue caratteristiche.
L’altro successo stagionale del #GreenTeam porta la firma di Filippo Fiorelli. Il corridore siciliano inizia l’anno con una serie di top 10, tra cui i due terzi posti al Giro di Sicilia, che lo fanno arrivare con grandi aspettative al Giro d’Italia, dove però una gastroenterite lo costringe al ritiro nel corso della quinta frazione. Ci sono poi ancora altri piazzamenti, tra cui il quarto posto in una tappa del Giro di Slovenia e la sesta posizione ai campionati italiani vinti da Zana, finché a luglio non arriva anche per lui il momento di alzare le braccia al cielo. Il classe ’94, infatti, si impone in volata nella prima frazione del Sibiu Tour, prendendosi la prima vittoria della carriera dopo i tanti piazzamenti dell’ultimo bienno. La Bardiani viene invitata anche alla Bretagne Classic e lui riesce a mettersi in mostra anche in una classica WorldTour, chiudendo in quinta posizione la volata vinta da Wout van Aert. L’anno prossimo farà ancora parte di un team in cui sarà indubbiamente l’uomo di riferimento con l’obiettivo di incrementare il numero di successi.
Altri corridori che si sono ben comportati sono poi Luca Covili e Davide Gabburo. In particolare, il secondo ha sfiorato il successo di tappa al Giro d’Italia nella frazione di Napoli, battuto solo da un redivivo Thomas De Gendt. Il classe ’93, poi, sempre entrando in fuga, si è giocato il successo nella tappa di Treviso, dove però ha chiuso quarto nella volata a quattro che ha premiato Dries De Bondt. Di certo il 2022 è l’anno in cui ha flirtato di più con il primo successo della carriera, che ormai sembra sempre più vicino.
+++ Filippo Zana
++ Filippo Fiorelli
+ Davide Gabburo
FLOP
Nemmeno il ritorno a casa ha salvato la stagione di Sacha Modolo, che si dice pronto anche ad appendere la bici al chiodo. In un’intervista di qualche settimana fa, lui stesso ha ammesso che si sarebbe aspettato qualche risultato in più, rivendicando però il lavoro fatto in favore del team, sia quest’anno che l’anno scorso alla Alpecin. Al Giro d’Italia ottiene una top 10 nella tappa di Reggio Emilia e poco altro, mentre nel resto della stagione il miglior risultato è il secondo posto nella frazione inaugurale della CRO Race. Il rinnovo di contratto non è arrivato e adesso il velocista veneto potrebbe decidere anche di chiudere qui una carriera fatta di 47 successi, due dei quali al Giro d’Italia.
Anche Enrico Battaglin si trova in una situazione molto simile a quella del suo corregionale. Anche il classe ’89, infatti, ha rivendicato il lavoro fatto per i compagni, non abbastanza però per garantirgli un rinnovo del contratto che fino a fine estate lui stesso era convinto che avrebbe ottenuto. La prima parte di stagione molto negativa ha sicuramente inciso sulla decisione dei Reverberi, ma anche nella seconda parte di anno, fatta eccezione per una tappa dell’Adriatica Ionica Race e un paio di tappe del Tour of Britain, il nativo di Marostica ha fatto fatica a mettere in mostra le sue qualità. A fine anno il bilancio è infatti di due sole top 10 in 67 giorni di corsa, che per un corridore dal quale ci si attendevano risultati in prima persona, sono purtroppo oggettivamente poco. Il 33enne vuole tuttavia dare qualcosa al mondo del ciclismo ed è attivamente alla ricerca di un contratto, magari anche biennale.
L’altro grande saggio, Giovanni Visconti, lascia invece il team già a marzo, debilitato da problemi fisici che ormai si portava appresso da mesi. Una scelta che inevitabilmente ha tolto alla squadra uno dei suoi punti di riferimento, ma che chiaramente non si può imputare ad un guerriero, che per anni ha messo sulla bici anima e corpo.
– Sacha Modolo
— Enrico Battaglin
Miglior Momento
La compagine dei Reverberi ha potuto fregiarsi della maglia di campione italiano nel finale di stagione. Il momento in cui si è conquistata questo diritto è sul traguardo di Alberobello, dove Filippo Zana ha battuto Lorenzo Rota. Il Green Team si presenta ai campionati nazionali con tantissimi corridori e quindi ha gioco facile nel centrare la fuga giusta, con Zana che si inserisce poi nell’attacco decisivo. Inizialmente in cinque, i battistrada diventano rapidamente quattro, con Piccolo, Battistella e Rota insieme al portacolori della Bardiani e con un vantaggio sempre stabile intorno ai 30″ sul gruppo, capiscono che saranno loro a giocarsi il successo. Rota è il primo a lanciare la volata, ma Zana gli esce di ruota e sul traguardo può festeggiare un risultato importantissimo per lui e per il team.
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